Autosvezzamento per piccoli e…grandi!
Dott.ssa Daniela Di Giorgio - Nutrizionista
Tra i tanti dubbi dei genitori che si apprestano a iniziare il percorso dell’autosvezzamento con il proprio piccolo, c’è sicuramente quello di come fare a preparare un menu che sia adeguato al bambino e che insieme possa essere condiviso e apprezzato anche dal resto della famiglia.
Questo perché, culturalmente, siamo fortemente legati ad uno svezzamento tradizionale dove i genitori rispettano delle tabelle dettagliate e il bambino mangia alimenti “fatti apposta per lui”.
Ma… Se è vero, come è vero, che l’autosvezzamento, o meglio alimentazione complementare a richiesta, è un processo spontaneo, guidato dal bambino e che inizia quando il bambino stesso ha raggiunto una certa maturità (in termini di sviluppo fisiologico e neuro-motorio), altrettanto vero è che con lui si può condividere quello che si decide di mettere in tavola quel giorno.
COSA E COME PROPORRE AL BAMBINO?
Le accortezze stanno nel proporre le stesse pietanze pensate per gli altri componenti della famiglia, ma inizialmente in maniera baby-friendly:
▪ Cibi morbidi, ma non troppo, in modo che possano essere afferrati con le mani (verdure tagliate a bastoncino e cotte a vapore; formati di pasta corta come fusilli);
▪ Opportunatamente tagliati (fette o tocchetti di frutta matura; pezzetti di carne sfilacciata)
▪ Che abbiamo una forma adatta alle piccole manine (polpette, burger). A mano a mano che il bambino dagli assaggi passerà a delle porzioni più grandi, potranno variare anche le consistenze e le quantità.
E’ opportuno inoltre limitare il sale (in alternativa possono essere utilizzare spezie o erbe aromatiche) ed evitare gli zuccheri (soprattutto quelli nascosti in yogurt e succhi di frutta).
Non ci sono invece, secondo diversi studi, restrizioni particolari per alimenti come pesce e uova, che possono essere introdotti fin dalle prime settimane, così come il glutine.
L’importante è non introdurre gli alimenti allergizzanti tutti insieme, ma uno alla volta, soprattutto se i genitori sono soggetti allergici.
CONOSCERE PER POTER EDUCARE
Il percorso di autosvezzamento del proprio figlio rappresenta una buona occasione, per i genitori, per eliminare le cattive abitudini a tavola e iniziare ad alimentarsi consapevolmente.
Cosa si intende per “alimentazione consapevole”?
Si intende che essi:
➢ Abbiano conoscenze basilari di cosa significhi corretta alimentazione: differenza tra alimenti e nutrienti; cosa sono carboidrati, proteine, grassi e come si bilanciano in una giornata/settimana
➢ Consumino cibi freschi, stagionali, cucinati in casa (no cibi preconfezionati e salumi)
➢ Facciano ruotare le materie prime: cereali e secondi piatti
➢ Intendano il pasto come momento conviviale e di condivisione (no tv accesa, no discussioni, no toni alti della voce) Mentre gli alimenti sono, nella pratica, ciò che mettiamo nei nostri piatti (pasta, carne, pesce, legumi, ecc.), i nutrienti sono ciò che li compongono e si dividono in macro e micronutrienti: i mattoni per la crescita.
Il nostro organismo non riesce a produrre i nutrienti, che quindi vanno assunti inevitabilmente con la dieta.
➢ MACRO: sono i nutrienti assunti in quantità maggiori e forniscono all’organismo energia sotto forma di calorie: carboidrati (pane, pasta, riso, cereali), proteine (carne, pesce, uova, legumi), lipidi (olio, burro)
➢ MICRO: sono i nutrienti di cui l’organismo necessita in piccole quantità, ma non per questo sono meno importanti. Si tratta di vitamine e minerali (magnesio, potassio, calcio, fosforo, ecc…), che hanno la funzione di produrre enzimi e ormoni fondamentali per la crescita e lo sviluppo.
Per poter comporre un piatto sano ed equilibrato al piccolo di casa, tenendo conto di quanto detto, i genitori devono tener presente 4 punti cardine:
GRASSI: i bambini devono avere nella loro dieta i grassi di buona qualità (non industriali!), indispensabili per la crescita e la maturazione cervello. Il grasso più equilibrato dal punto di vista nutrizionale è l’olio extravergine di oliva.
ZUCCHERI: evitarli, facendo attenzione a quelli nascosti in succhi, tisane e yogurt.
FIBRA: l’intestino dei bambini non è ancora del tutto maturo per ricevere una grande quantità di fibre, quindi non bisogna esagerare con la verdura.
PROTEINE: se ancora allattati, i bambini entro i 12 mesi non hanno necessità di mangiare molte proteine e più ne berranno, meno ne mangeranno. Il fabbisogno proteico di un bambino tra i 6 e i 12 mesi è circa 9 g/die, presto raggiungibile:
MENU
Lo svezzamento deve rappresentare, per i genitori, un buon momento di riflessione sulle proprie abitudini alimentari e, di conseguenza, un’occasione per correggere eventuali errori. La famiglia, d'altronde, è la prima istituzione che influenza il bambino, tanto che molti fattori di rischio per malattie legate all’alimentazione (diabete, obesità, colesterolo alto, disturbi del comportamento alimentare) hanno le loro radici nel contesto familiare.
Fortunatamente la maggior parte di questi fattori di rischio sono modificabili.
Come?
Genitori informati e motivati possono cambiare le proprie abitudini, diventando dei modelli da seguire per i propri figli. In linea di massima, un corretto stile alimentare di grandi e piccoli prevede 5 pasti giornalieri, così suddivisi:
▪ COLAZIONE: latte fresco intero o yogurt al naturale intero a cui associare cereali integrali (o pane o fette biscottate o fiocchi di cereali o fetta di torta casalinga o biscotti secchi) e frutta fresca. Tenere presente che la colazione è solitamente l’ultimo pasto ad essere sostituito durante lo svezzamento
▪ SPUNTINO: frutta fresca di stagione o spremuta di agrumi o frutta secca.
▪ PRANZO: Primo piatto a base di pasta, riso, cereali con verdure o legumi; secondo piatto (se non si sono mangiati i legumi) con pesce o carne o formaggio o uova; contorno di verdure e frutta. In alternativa piatto unico, che contenga una fonte di carboidrati, una di proteine, le fibre delle verdure, i grassi del condimento (es: frittata di patate e zucchine/spinaci; polenta con carne; pizza)
▪ MERENDA: alternare tra: frutta fresca di stagione o spremuta di agrumi o frullato di frutta fresca; fette biscottate o pane con confettura extra; yogurt al naturale con aggiunta di frutta fresca; torta fatta in casa (di mele, carote, allo yogurt, al limone, crostata) riducendo anche fino al 30% lo zucchero presente nelle ricette e utilizzando farine poco raffinate; popcorn fatti in casa senza grassi aggiunti e limitando il sale.
▪ CENA: strutturata come il pranzo, ma differenziando e alternando i diversi alimenti: se a pranzo si è mangiata la pasta e la carne, a cena si opterà per riso e pesce ad esempio. In linea di massima, in base alle indicazioni della Società Italiana di Pediatria: Nei primi 3 anni di vita si instaurano le abitudini alimentari in termini di scelte e di comportamento. Abituare, pertanto, ad una corretta alimentazione fondata su una sana nutrizione, è una base ottimale per creare una buona relazione con il cibo e prevenire patologie come obesità infantile, diabete, sindrome metabolica e disturbi del comportamento alimentare. Il gioco, le attività all’aria aperta e il praticare uno sport completano uno stile di vita salutare per grandi e piccini.
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Lucio Piermarini (martedì, 07 febbraio 2023 19:53)
Gentilissima
Una sola brevissima osservazione: quello di cui avete scritto non è "autosvezzamento (32) L. Piermarini Autosvezzamento Medico e Bambino 2002;21(7):468-471) bensì il "Baby led weaning", pratica britannica che mi adopero in ogni modo di sconsigliare. Se vi può essere di consolazione, lei non è la sola, anzi; le chiedo comunque se, per correttezza, potesse semplicemente usare la terminologia giusta.
Lucio Piermarini, giovannaelucio@gmail.com